
11 novembre 2025
App e wearable: come e perché fare un'app per smartwatch
Quali benefici comporta l’app per lo smartwatch rispetto alla sola app mobile e quali sono le complessità associate ai wearable
Nei primi anni 2000 il mantra dei genitori era: “Sei sempre su quel telefono!”. Un quarto di secolo più tardi abbiamo finalmente trovato il modo di rinunciare allo schermo del cellulare: ormai, gran parte delle persone il telefono lo porta direttamente al polso, o persino al dito!
I dispositivi wearable sono il trend di questa decade: indossabili, comunicano con lo smartphone, possono raccogliere per noi dati sulla nostra salute, come la quantità di passi che facciamo in un giorno (sempre troppo pochi!), la qualità del sonno (anche quello, troppo poco!) e persino parametri cardiaci, come frequenza, ossigenazione ecc.
Diventa quindi un’esigenza, per chi sviluppa applicativi, quella di porsi la fatidica domanda: dovrei forse sviluppare un’app per smartwatch? Cerchiamo di rispondere insieme!
App per smartwatch: come aiuta gli utenti
Per noi di Mabiloft è un concetto fondamentale: non si parte mai dal codice, ma dal perché. In altre parole, per sapere se ha senso sviluppare un’applicazione per smartwatch il primo step non è informarsi sul prezzo di sviluppo, sul linguaggio migliore in cui svilupparla o altri dettagli tecnici, ma capire se porta valore all’utente.
Sviluppare un’app per wearable non vuol dire ridimensionare un’app mobile, ma comprendere se, come e perché è utile all’utente. In quale situazione potrebbe essere agevole per l’utente interagire con il proprio smartwatch anziché con lo schermo del telefono? Quali azioni possono risultare più comode dal ridotto schermo dell’orologio?
Un’app per wearable per lo sport: a che cosa serve
Il contesto che facilmente viene evocato quando si pensa ad un’applicazione per smartwatch è quello sportivo. Che si tratti di scalare un monte, correre una mezza maratona o fare una partitella di calcetto tra amici, è facile pensare che l’utilizzatore voglia potersi muovere liberamente, senza dover tenere il telefono a portata di mano per sapere come sta andando (e se sia il caso di chiamare i soccorsi per un infarto incipiente).
Il vantaggio di un’app per wearable in questo caso è piuttosto ovvio: da un lato l’assenza di limitazioni durante l’attività fisica, dall’altro l’integrazione di dati utili sul movimento, sia fisiologici che non (velocità di movimento, temperatura esterna, pendenza del suolo e tanti altri).
Ma non è solamente lo sport a beneficiare della raccolta dei dati da parte del wearable: le applicazioni per la salute vanno forti sugli store. Chi non ha mai desiderato migliorare la qualità del riposo, per esempio? O ancora, per praticare yoga, mindfulness, meditazione e altre attività che fanno bene alla mente quanto al corpo può essere utile l’integrazione di dati sulla respirazione e sul battito cardiaco.
Un’applicazione che monitora e raccoglie dati a riguardo non può che avere anche un proprio equivalente direttamente sul dispositivo indossabile, magari in versione ridotta rispetto al report più completo dell’applicativo mobile.
Un esempio di applicativo per smartwatch che utilizza questa modalità è l’applicazione per allenarsi di Nike, Nike Training Club, che sfrutta l’app mobile per mostrare i video da seguire per l’allenamento e lo schermo dello smartwatch per mostrare in tempo reale le statistiche dell’allenamento, come il tempo trascorso e le calorie bruciate.

Ricevere notifiche dalla tua app per smartwatch: una funzione vitale
Un utilizzo altrettanto valido del wearable è quello legato alle notifiche con pressione temporale. Da quelle veramente salvavita, come l’allerta legata a un elettrocardiogramma alterato, a quelle tipiche della vita di tutti i giorni.
Un esempio: stai cucinando e hai impostato un timer per la cottura della pasta, mentre nel contempo ti dedichi alla preparazione del sugo. Quanto è comodo poter spegnere il timer direttamente dal tuo polso, senza dover scegliere se interrompere quello che stai facendo o continuare a sentire il fastidioso richiamo dello smartphone finché non avrai terminato l’azione in corso?
Inoltre, lo smartwatch ci rende raggiungibili in qualunque momento, nel bene e nel male. Aspetti una chiamata importante da un cliente o il capo ha una richiesta da farti proprio mentre stavi per prendere un caffè alla macchinetta? Grazie al wearable, rispondere a chiamate o ricevere messaggi non richiede di avere il telefono sempre a portata di mano. E per i momenti di relax indisturbato c’è sempre la modalità silenziosa.
La praticità di un’app mobile, ma sempre a portata di mano
Anche se lo smartphone e i suoi predecessori nascono proprio con l’intento di rendere portatile l’obsoleto telefono di casa, negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento esponenziale dei pollici degli schermi. Il risultato? Sempre più spesso lo spazio in tasca non è sufficiente e il telefono è relegato in qualche borsa, zaino o dimenticato in qualche angolo remoto della casa.
E proprio per questo i wearable ci piacciono così tanto: sono comodi, possiamo portarli sempre con noi senza alcuna fatica e dimenticarci di averli addosso. Perciò, si rivelano lo strumento ideale per le centinaia di microinterazioni per le quali ci interfacciamo con la tecnologia ogni giorno.
Il caso d’uso è un’esperienza molto comune. Stai camminando per strada, mentre ascolti una playlist su Spotify, e in coda c’è una canzone che non ti va di ascoltare? Nessun problema, un singolo tap sullo schermo dello smartwatch et voilà, sei alla canzone successiva. Niente di più comodo, vero?
Ovviamente gli ambiti che possono trarre vantaggio dalla gestione delle piccole interazioni sono molteplici, per esempio:
- Messaggistica (es. rispondere brevemente a un messaggio)
- Domotica (es. accendere una luce telecontrollata)
- Gestione di agenda e promemoria (es. confermare una riunione)
- Ricezione di feedback (es. obiettivi di movimento raggiunti)
C’è quindi solo da sbizzarrirsi per fornire all’utente le funzioni di cui necessita maggiormente.
Come si sviluppa un’app associata a wearable: tutti i trucchi dall’esperienza di Mabiloft
In Mabiloft ci siamo trovati più volte a sviluppare prodotti per wearable, ma sempre con criterio. Il nostro obiettivo è quello di semplificare la vita degli utenti, anche su uno schermo da 40 millimetri.
Fondamentale è una prima fase di validazione per comprendere quali siano le reali esigenze dell’utente finali: quali sono, se ce ne sono, le funzioni indispensabili per l’utente da smartwatch? Come possiamo offrire un valore aggiunto, e non solo un’app fatta per poter dire di averla fatta, che non dà nulla in più a chi la utilizza?
Un altro aspetto fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi prodotto digitale, ma particolarmente quando si progetta per schermi così ridotti, è quello del design. Lato UI, vanno ridotti all’osso gli elementi presentati all’utente, mantenendo risicate le funzionalità a favore dell’usabilità. Lato UX, cerchiamo di agevolare il più possibile l’utilizzo da parte dell’utente, nonostante i limiti dello strumento. Il principio di fondo è che l’utente deve poter compiere l’azione desiderata nel minor tempo possibile.
Nel concreto ciò significa:
- Eliminare elementi decorativi superflui e ridurre al minimo le animazioni, utilizzandole solamente se funzionali
- Scegliere le icone anziché il testo ovunque sia possibile, mantenendo però una facile comprensione del significato
- Utilizzare testi concisi
- Rispettare il principio della glanceability, cioè rendere comprensibile al primo sguardo tutto ciò che sta avvenendo sullo schermo
- Sfruttare il migliore metodo di interazione: tap, swipe, rotazioni, a seconda della necessità
Per ogni progetto per wearable sviluppiamo anche un design system dedicato in Figma, coerente con l’app mobile associata e tra WearOS e WatchOS (i sistemi operativi utilizzati da Android e Apple, rispettivamente).
Infine, ci troviamo ad affrontare la sfida tecnologica. L’approccio nativo richiederebbe di sviluppare diversamente a seconda del sistema operativo, utilizzando due linguaggi diversi, Kotlin per Android e Swift per Apple.
Per i nostri prodotti per wearable, però, siamo riusciti a sperimentare anche con Flutter per WearOS, un linguaggio cross-platform che ci ha permesso di riutilizzare la stessa codebase logica dell’app mobile.
Grazie a Flutter abbiamo potuto ottenere un’ottima stabilità e performance invidiabili, ma allo stesso tempo di risparmiare tempo sia in fase di sviluppo che di manutenzione.
I case study di Mabiloft: app per wearable di successo
Vogliamo raccontarvi due dei case study che ci sono rimasti impressi per quanto riguarda lo sviluppo di applicativi per wearable.
Il primo case study riguarda un’app di domotica. Quest’app, sviluppata per un’azienda, ha consentito ai dipendenti di accedere alle varie sezioni dell’azienda tramite un’app autenticata sul proprio smartphone e, in associazione, sul proprio smartwatch.
Grazie all’app wearable i dipendenti dell’azienda hanno potuto muoversi liberamente tra le varie aree senza necessità di estrarre né un badge, né il proprio smartphone, ma comodamente dai propri orologi. Un vantaggio sia per il singolo dipendente, facilitato negli spostamenti, sia per la produttività, grazie a un piccolo risparmio di tempo che, moltiplicato per tutto il personale e per la quantità di accessi quotidiani, diventa una quantità considerevole di ore.
Il secondo case study, invece, riguarda un’app per la sicurezza, nello specifico in piscina. Quest’app ha integrato anche l’intelligenza artificiale per rilevare possibili annegamenti tra gli utilizzatori della piscina, utilizzando delle specifiche telecamere per lo scopo.
Se la telecamera rileva una persona in difficoltà, l’applicazione manda immediatamente una notifica allo smartwatch del bagnino, mostrandogli anche un’anteprima video della situazione in acqua. In questo modo i bagnini possono individuare subito le situazioni di emergenza e intervenire tempestivamente.
Come capire se ha senso sviluppare un’app per wearable
Non capita tutti i giorni di sviluppare applicazioni che possono salvare la vita delle persone. Quando si parla di sviluppare applicazioni per wearable, è molto più probabile pensare a prodotti di uso quotidiano, che al massimo facilitano gli utenti nelle azioni più comuni, proprio come la nostra app di domotica.
Creare app per smartwatch che semplificano le azioni di tutti i giorni è comunque un traguardo non da poco e dovrebbe essere lo scopo di fondo. Ma, per coloro che stanno pensando a una versione per smartwatch della propria applicazione, rientra nei desideri dell’utente?
Innanzitutto, bisogna chiedersi se possiamo includere delle funzionalità legate alle casistiche di cui abbiamo parlato precedentemente, ossia:
- L’utente è in movimento o ha altro per le mani mentre utilizza l’app mobile?
- Ci sono questioni urgenti per le quali l’utente potrebbe voler essere contattato immediatamente, anche quando non ha il telefono con sé?
- Alcune azioni richieste dall’app sarebbero più comode se si potessero svolgere da smartwatch?
A volte si confonde il desiderio di sviluppare un prodotto innovativo con la reale esigenza, o non si valutano a dovere le alternative. Per esempio, le necessità dell’utente potrebbero in certi casi essere soddisfatte con altri mezzi, come una piccola web view, notifiche mirate dall’app mobile o, in certi casi, l’integrazione di un chatbot.
Se hai ancora le idee confuse sul tuo caso specifico e vuoi sapere se ha senso sviluppare una versione “da polso” della tua app, possiamo schiarirti le idee. Scrivici o fissa una call gratuita con i nostri esperti, senza impegno. Ti aiuteremo a capire se un wearable può veramente fare la differenza.







