
9 settembre 2025
Cosa sono le WCAG: come rendere il tuo sito accessibile
WCAG ed European Accessibility Act: come rendere il tuo sito davvero inclusivo
Nel 2025 l’accessibilità non è opzionale, anzi: un sito poco accessibile è antiquato e potrebbe persino venir censurato o multato. Ma come si fa a rendere accessibili i siti web? Controllare il contrasto tra testo e sfondo e aggiungere il testo alternativo alle immagini è davvero sufficiente? È per dare risposta a queste domande che ci vengono in aiuto le WCAG.
WCAG è un acronimo che sta per Web Content Accessibility Guidelines; ma cosa vuol dire? Sono delle indicazioni che vengono date per rendere il web accessibile per le persone con disabilità, ad esempio:
- Per contenuti che cambiano nel tempo, deve essere fornito un adeguato intervallo per poter visualizzare tutto.
- Tutto ciò che può essere utilizzato da tastiera deve avere un focus visibile.
- Ogni contenuto che non ha testo deve essere descritto a parole; se si tratta di contenuti solo decorativi, deve essere data la direttiva perché vengano ignorati dalle tecnologie assistive.
- Il colore non deve essere usato come metodo unico per distinguere elementi tra di loro.
Ovviamente, questi esempi sono una minima parte delle prescrizioni date. Lo scopo è quello di cercare di includere quante più persone possibili nel mondo digitale, nonostante le difficoltà specifiche di ciascuno.
Perché rispettare le WCAG: il supporto alla disabilità e l’European Accessibility Act
Quali sono i benefici di rispettare le WCAG? Potrebbe sembrare che sia superfluo includere le persone con disabilità nel web. Ma ci sono delle considerazioni più approfondite da fare.
La prima riguarda il fatto che ci sono molte condizioni che possono svantaggiare nell’utilizzo di un applicativo digitale.
Non è un problema, infatti, solamente per chi è cieco o ha difficoltà motorie, che sono probabilmente le casistiche che più facilmente riusciamo a immaginare, ma anche per chi ha una disabilità cognitiva, un disturbo dell’apprendimento e persino per chi semplicemente risente dei segni dell’invecchiamento. Perciò, specialmente in Italia, dove la popolazione ha un’età media avanzata, l’applicazione delle WCAG diventa di primaria importanza.

Ci sono però anche delle motivazioni di natura imprenditoriale: un prodotto poco accessibile, specialmente dopo l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act, di cui abbiamo parlato nel dettaglio qui, raggiunge un pubblico più ridotto, non ha la possibilità di cooperare con enti pubblici e -soprattutto- può incorrere in sanzioni e avere ripercussioni legali.
Se ti abbiamo convinto della necessità di aderire alle WCAG ma non sai da dove iniziare, a Mabiloft siamo molto attenti al tema, motivo per cui forniamo consulenze gratuite a chi desidera migliorare il proprio prodotto digitale in un’ottica accessibile. Se sei interessato, contattaci senza nessun impegno:
Chi ha deciso le WCAG e come scegliere le linee guida
Le WCAG nascono dal World Wide Web Consortium (W3C), un’organizzazione mondiale che definisce anche altri standard che vengono usati online, tra cui HTML e CSS. In particolare, l’aspetto di accessibilità è gestito dalla sezione Web Accessibility Initiative, che si occupa non solo di stabilire le specifiche tecniche, ma anche gli strumenti di apprendimento necessari ad applicarle.
Il metodo utilizzato dal consorzio per stabilire le guidelines, tra cui le WCAG, parte dalle richieste e valutazioni degli utenti stessi, che possono quindi avanzare delle richieste specifiche. Una volta che tutte le richieste sono state valutate, viene fatta una proposta di Recommendation, accompagnata da un report tecnico. Se la Recommendation supera la prova all’implementazione e viene sufficientemente sostenuta dai membri del W3C, viene pubblicata, diventando un nuovo web standard.
Quali sono le differenze tra WCAG 2.2 e 2.1
Per quanto riguarda le WCAG nello specifico, oggi l’ultima versione è la 2.2, sebbene la versione 2.1 sia ancora quella più in voga. La più aggiornata delle versioni è comunque retrocompatibile: tutto ciò che era presente nella 2.1 è ripreso dalla 2.2.
Le differenze tra queste due versioni, secondo la documentazione ufficiale, sono:
- Nuove specifiche sull’apparenza del focus, che introducono nuovi criteri minimi, ma anche più evoluti: il focus deve essere sempre visibile, non coperto da altro contenuto.
- Ciò che si può fare con un movimento di trascinamento deve poter essere fatto anche senza trascinare.
- Tutti gli elementi cliccabili devono avere la dimensione minima di 24 pixel di larghezza e altezza.
- Deve essere reso facile trovare aiuto nella pagina; se lo stesso tipo di aiuto è fornito in più pagine, deve trovarsi sempre nello stesso punto.
- Se ci sono delle informazioni ripetute da inserire, devono essere selezionabili oppure autocompilate.
- Non vanno inserite prove di memoria o rompicapi all’interno del proprio sito, se non quando sono fornite valide alternative.
In pratica, le differenze tra l’aggiornamento più recente e il suo predecessore sono modeste, ma introducono diversi punti che fanno parte del livello minimo da rispettare.
Quali sono i livelli di conformità delle WCAG: AA vs. AAA, cosa cambia?
Esistono tre livelli che stabiliscono la conformità alle WCAG:
Livello | Significato |
A (base) | È il minimo livello per rendere il sito utilizzabile per chi ha una disabilità, ma con un’esperienza utente ancora carente. |
AA (moderato) | È il livello standard di accessibilità, che appiana la maggior parte delle difficoltà. |
AAA (avanzato) | È l’apice dell'accessibilità, che include anche disabilità più gravi e più rare, ma è anche il più difficile da raggiungere. |
Solitamente, il livello AA è considerato sufficiente per la maggior parte dei prodotti digitali ed è posto come limite minimo in bandi, concorsi pubblici, ecc. Perciò è consigliabile puntare almeno al livello AA, a meno che il proprio target non sia esplicitamente costituito da persone disabili, caso nel quale AAA è invece più indicato.
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Quali sono i pilastri delle WCAG: POUR e le 13 linee guida, qual è la struttura
Le WCAG si basano su 4 principi, anche detti POUR dalla sigla in inglese:
Percettibilità | L’utente deve poter percepire ogni elemento nella pagina con almeno un senso |
Operabilità | L’utente deve essere in condizione di interagire con gli elementi presenti, inclusa la navigazione |
Comprensibilità | Sia le informazioni fornite che le istruzioni d’uso devono essere chiare per l’utente |
Robustezza | Anche con tecnologie di ausilio e sistemi operativi diversi e in costante aggiornamento, l’utente deve essere in grado di usufruire del prodotto |
Ad esempio, il criterio di robustezza riguarda le tecnologie assistive, il criterio di percettiblità riguarda il contrasto di colore, l’operabilità si occupa della visibilità del focus, ecc.
Da questi principi sono state ricavate 13 linee guida, meno astratte rispetto ai principi e che fanno capo a questi, indicando in linea generale cosa ci si aspetta per attenersi alle direttive.
Esempi delle linee guida sono:
Adattabile: Creare contenuti che possano essere rappresentati in modalità differenti (ad esempio, con layout più semplici), senza perdere informazioni o struttura.
Navigabile: Fornire delle funzionalità di supporto all'utente per navigare, trovare contenuti e determinare la propria posizione.
Prevedibile: Creare pagine Web che abbiano aspetto e funzionamento prevedibili.
Come è evidente, queste indicazioni non sono sufficienti a dare un mezzo concreto per applicare le WCAG, ma per ogni guideline sono presenti anche dei criteri di successo, completi di tecniche che possono concretamente essere seguite. Inoltre, per ogni tecnica viene indicato un livello di sufficienza e uno consigliato, cioè cosa è accettabile e cosa invece è auspicato.
Checklist WCAG: come verificare l’accessibilità
Il metodo più accurato per verificare se un sito è accessibile è percorrere punto per punto tutti i criteri disposti dal W3C. Ovviamente, si tratta di un metodo estremamente dispendioso in termini temporali e anche di fatica richiesta, anche perché -nonostante l’accuratezza con cui i termini di valutazione sono indicati- richiedono comunque un grosso impegno per essere compresi.
Esistono online molte checklist sui WCAG, nonché tool in grado di analizzare i prodotti digitali e stabilire grossomodo se siano accessibili. Anche questi metodi però presentano degli svantaggi: da un lato, la necessità di controllare i criteri della checklist in ogni step, e dall’altro quello di dover contare su un’affidabilità potenzialmente limitata.
Per chi desidera verificare se il proprio sito o la propria applicazione applichino correttamente le linee guida WCAG, Mabiloft garantisce la possibilità di prenotare gratuitamente una call in cui, a titolo gratuito, verificheremo insieme se i criteri sono rispettati.