
25 novembre 2025
Come integrare l’intelligenza artificiale nelle app in modo efficace
Scopri come usare l'IA nella tua app per automatizzare i compiti complessi, senza interrompere il flusso dell’utente
L’intelligenza artificiale è la moda dell’ultimo decennio per quanto riguarda lo sviluppo di applicazioni. Molti nuovi applicativi si fregiano del titolo “AI-powered”. Ma come si usa l’intelligenza artificiale in un’applicazione? Ed è sempre un bene farlo?
App con intelligenza artificiale: perché farle
Perché un’app dovrebbe fare uso dell’intelligenza artificiale? Qualsiasi imprenditore che scelga di fare un’applicazione di questo tipo dovrebbe innanzitutto chiedersi se sta scegliendo per i giusti motivi di fare questa integrazione.
I buoni motivi per scegliere di fare un’app con l’IA possono essere molteplici, ma la sua utilità principale è quella di automatizzare task ripetitivi. Per questo motivo, l’intelligenza artificiale può tornare utile per:
- Compilare questionari particolarmente lunghi
- Trarre lo scoring da questionari con domande aperte
- Leggere documenti ed estrarre informazioni utili
- Generare preventivi o contratti
In generale, l’intelligenza artificiale torna utile in tutti quei casi in cui semplifica il compito all’utente, magari aiutandolo a passare da un lungo e tedioso flusso a un singolo click sul tasto “conferma”.
Quando l’intelligenza artificiale non è la scelta giusta
Partiamo da un presupposto: l’intelligenza artificiale non è una feature, in sé. Scegliere di integrarla solamente per seguire l’ultimo trend è controproduttivo: oltre a comportare costi potenzialmente esosi, nessun utente resterà impressionato per la sola presenza dell’intelligenza artificiale, a meno che questa non gli serva veramente.
Alcune delle casistiche nelle quali l’IA non è veramente necessaria possono essere racchiuse in queste situazioni:
- Il caso in cui l’applicazione diventa solamente un wrapper (ad esempio, per GPT): in tal caso, non ha senso sviluppare un’intera app per svolgere un compito che è già portato a compimento da altri strumenti largamente diffusi.
- La casistica di una feature non fondamentale sviluppata con l’IA in un’applicazione non ancora validata: in questi casi, introdurre l’intelligenza artificiale rallenta solamente la fase di validazione.
- La situazione in cui l’IA può essere tranquillamente sostituita da alternative più semplici e meno costose, come uno script adeguato allo scopo.
Riassumendo, l’intelligenza artificiale deve essere integrata solamente quando può veramente migliorare la vita dell’utente ed è l’unico mezzo in grado di farlo.
Come valutiamo se l’IA è la scelta giusta per la tua app
In Mabiloft non suggeriamo ai clienti di sviluppare feature che non riteniamo necessarie, solo perché vanno di moda. Per valutare se per la tua app può essere utile inserire feature legate all’IA il procedimento che seguiamo è:
- Analizziamo insieme a te il prodotto che desideri realizzare.
- Identifichiamo, se presenti, i compiti monotoni che l’IA potrebbe svolgere al posto dell’utente.
- Valutiamo se il rapporto tra impatto e fattibilità è conveniente: se i costi superano i benefici, siamo i primi a dirtelo.
- Progettiamo un’applicazione (mobile o web) che integra l’intelligenza artificiale nella UX in maniera spontanea, invisibile all’utente.
- Sviluppiamo combinando modelli diversi, per ottenere il massimo risultato.
In questo modo, otterrai un’applicazione in cui l’IA è veramente un valore aggiunto, per te e per l’utente finale. Vuoi raccontarci la tua idea? Contattaci senza impegno; fisseremo una call di 30 minuti in cui capiremo insieme qual è la strada giusta per il tuo prodotto.
Come usare bene l’intelligenza artificiale in un’app
Ma come si inserisce concretamente l’intelligenza artificiale all’interno di un’applicazione? Un buon prodotto si vede già in fase di progettazione. L’IA deve scomparire nel prodotto, non essere un’appendice del prodotto finito.
Nello sviluppo del design, inoltre, l’intelligenza artificiale deve interagire con gli elementi presenti nella piattaforma senza soluzione di continuità. Quindi, non è necessario mettere tag multicolor a indicare che il progetto si basa sull’intelligenza artificiale.
Infine, dal punto di vista tecnico è bene conoscere i vari paradigmi di IA e sapere quale tool utilizzare di volta in volta (o in combinazione) per ottenere il risultato desiderato.
Ma vediamo ciascuno di questi punti nel dettaglio.
Progettare app con l’IA: i casi d’uso reali
Come va progettata un’applicazione con l’intelligenza artificiale? Il primo step è individuare quali compiti possono essere efficacemente svolti dall’IA, cioè tutto ciò che richiede di:
- Individuare pattern (linguistici, ma anche visuali)
- Categorizzare secondo schemi
- Predire sulla base di dati
Alcuni case-study che abbiamo affrontato a Mabiloft sono:
Compilazione automatica di form | A partire dalle informazioni che l’utente ha inserito altrove, oppure sulla base di documenti che sono stati caricati nell’applicazione, l’IA è in grado di risalire alle informazioni più rapidamente di quanto l’utente ci metta a compilare i vari campi. Risultato? Una compilazione rapida, senza errori e nessun copia-incolla. |
Chatbot intelligenti | Non il solito chatbot che non capisce la domanda e risponde con frasi preimpostate. Un chatbot ben fatto e supportato dall’IA può guidare l’utente nel flusso dell’applicazione e aiutarlo in ogni fase, dall’onboarding fino alle operazioni più avanzate, comprendendo perfettamente le sue intenzioni. In questo modo, l’utente si sente ascoltato, compreso ed è guidato nel processo decisionale. |
Questionari ad hoc | Questionari complessi, con domande aperte e magari con step intermedi dettati dalle risposte precedenti? Nessun problema! Analizzando le risposte precedenti dell’utente, nonché il suo stile di scrittura, l’IA può saltare le domande inutili, chiedere di approfondire gli aspetti più rilevanti e perfino implementare sistemi di scoring per aiutare l’operatore finale ad analizzare le risposte. |
Automazioni per la produttività | Chi non vorrebbe dimezzare la propria lista di cose da fare, delegando quelle più noiose a terzi? L’IA permette di fare proprio questo: riassumere email, classificare richieste, preparare preventivi o report di vario tipo, sono tutti compiti nei quali essa eccelle. |
Grazie a queste integrazioni abbiamo ottenuto un flusso utente semplificato, privo di errori, con un risparmio di tempo per l’utente finale e maggiori conversioni dal punto di vista del business.
Ovviamente, queste sono solo alcune delle infinite possibilità che l’IA offre. Hai un’idea completamente diversa che vorresti sottoporci?
Una UX pensata per l’IA
Molte applicazioni fregiano in homepage l’uso dell’intelligenza artificiale come un trofeo. A Mabiloft scegliamo un approccio completamente diverso: l’IA non è il fine, ma il mezzo. Proprio per questo preferiamo che l’utente pensi della nostra applicazione: “Che comodità!”, senza nemmeno rendersi conto che sta utilizzando l’intelligenza artificiale.
Per questo motivo, in fase di design l’IA diventa invisibile, tanto è ben integrata con il resto dei componenti della piattaforma, secondo il principio del calm design: i sistemi sono progettati per semplificare la complessità, seguendo processi fluidi, che sembrano automatici.
Perciò, anziché mettere il focus sullo strumento, la UX deve nasconderlo, permettendo all’utente di interagire il minimo per il massimo risultato; ad esempio, potrebbe chiedere conferma di un’inferenza fatta dall’IA, ma sempre rendendo implicito il suo utilizzo.
Come scegliere la tecnologia IA adatta alla situazione
Esistono molteplici strumenti nella toolbox dell'IA, da utilizzare a seconda di ciò che si cerca di ottenere. Ecco una carrellata di ciò che abbiamo sperimentato e di come funziona:
IA generativa | Serve a generare nuovi contenuti (testi, immagini, codice, ecc.). Alla base del celeberrimo modello GPT. |
RAG su knowledge base | Modalità di ottimizzazione dell'output che genera contenuto innovativo, ma è potenziata dal recupero di informazioni da una contesto predeterminato. |
OCR e parsing di documenti | L’OCR è il riconoscimento di testo nelle immagini. In questo modo è possibile estrarre da qualsiasi tipo di documento dati. |
Voice e real-time | Abbiamo utilizzato l’IA per integrazioni vocali immediate, con botta e risposta tra utente e IA. |
Recommendation | Crea raccomandazioni sulla base di preferenze mostrate dall’utente nei suoi comportamenti precedenti. |
Classificazione | Genera etichette di vario tipo (es. spam o non spam, tono emotivo positivo o negativo, ecc.). |
Database vettoriali, a grafo e ibridi | Infrastrutture di supporto per l’IA. Organizzano i dati per similitudini, in relazioni complesse oppure con una mistura delle due. |
Se ti appassiona il tema e vuoi saperne di più, continua a leggere il nostro blog: a breve approfondiremo ulteriormente gli aspetti tecnici dell’intelligenza artificiale.
E nel frattempo, se hai una tua idea da sviluppare e vuoi tentare l’approccio dell’intelligenza artificiale, perché non fai uno Sprint Check? Lo Sprint Check è un innovativo percorso che nasce a Mabiloft per le nuove leve dell’imprenditoria. Vogliamo aiutare startup e PMI a lanciare i loro prodotti e per questo offriamo loro una validazione gratuita del prodotto. Non perdere questa opportunità!







