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Cervello con connessioni digitali

16 ottobre 2025

Creare un’app con IA: quando ha senso farlo

Stai pensando di lanciare una startup per fare un’app con intelligenza artificiale? Scopri se ne vale la pena!

Tech

È la nuova moda degli ultimi anni: l’intelligenza artificiale. Oggi moltissime piattaforme di settori diversi (e-commerce, social media, CRM, ecc.),  integrano l’IA e non sempre per i motivi corretti. 


Se stai pensando di sviluppare una nuova app con intelligenza artificiale, o di inserirla all’interno del tuo prodotto digitale già esistente, dovresti chiederti innanzitutto se ha senso farlo. A volte, infatti, l’introduzione dell’IA può rivelarsi un utilizzo sconsiderato di risorse e persino essere deleteria per le prestazioni del proprio prodotto.


Nella nostra esperienza come software house in Mabiloft, ci siamo spesso trovati a rifiutare di sviluppare app con l’intelligenza artificiale perché non c’erano quelle caratteristiche che l’avrebbero reso un vantaggio.


Ma qual è il criterio per giudicare se un prodotto può beneficiare o meno dell’intelligenza artificiale? Non c’è una risposta univoca, ma diversi indicatori che possono far propendere a favore o contro l’introduzione dell’IA. Vediamoli assieme.


Quali sono i punti di forza dell’intelligenza artificiale

A cosa serve l’intelligenza artificiale? A volte prevale l’ansia di “restare al passo” e ci si dimentica di chiedersi la reale utilità dell’innovativo strumento che si intende usare.


Nel caso dell’intelligenza artificiale, alcuni dei suoi punti di forza sono:

  • La capacità di riconoscere pattern complessi: l’IA è in grado di trovare correlazioni che sfuggirebbero all’occhio umano, rendendola utilissima anche in campo medico e finanziario.
  • L’automazione cognitiva: grazie alla sua capacità di individuare schemi, l’IA è in grado di “prendere decisioni”, anche in situazioni ambigue, predicendo sulla base dei dati le probabili tendenze. Inoltre, rispetto all’intelletto umano è in grado di prendere in considerazione una quantità infinitamente maggiore di dati.
  • L’abilità di comprensione del linguaggio: ad oggi, l’IA è in grado di interpretare e produrre testi. Ma non solo: è anche in grado di estrapolare dalle parole informazioni metalinguistiche, come il tono, e di adattare le proprie risposte sulla base dell’interlocutore.


Queste sono le caratteristiche su cui far leva se si intende integrare l’intelligenza artificiale nel proprio prodotto.


In quali app ha senso integrare l’intelligenza artificiale

Noi di Mabiloft crediamo che nel prossimo futuro l’intelligenza artificiale sarà una tecnologia di base, non diversa dal cloud o dal database. Oggi, specialmente in Italia, è ancora vista da molti imprenditori come un’innovazione da introdurre a ogni costo, anche laddove non ne viene alcun beneficio. Ma quand’è che invece ha veramente senso creare un’app con l’intelligenza artificiale?


Ha senso soprattutto quando si utilizza per processi deduttivi ripetuti, che richiedono di dedurre risposte. Ciò ha senso soprattutto per applicazioni che prevedono un gran volume di utenti, in modo da snellire il processo affidandolo ad agenti non umani.


Alcuni casi d’uso concreti dell’intelligenza artificiale in applicazioni sono:


Chatbot per l’assistenza dei clienti

Grazie alla capacità di riconoscere pattern linguistici e di immagini, l’IA può efficacemente rispondere alle domande che il cliente potrebbe porsi, comprendendo anche quando un tono irritato richiede l’intervento di un operatore umano.

Filtri antispam e moderazione di contenuti

Con il riconoscimento degli schemi verbali e di immagine, l’IA è in grado di bloccare i contenuti indesiderati, come mail spam o contenuti espliciti nelle piattaforme, prima che questi raggiungano il/i destinatario/i.

Suggerimenti sulla base degli interessi

Avendo accesso all’uso abituale della piattaforma, l’IA è in grado di predire cosa potrebbe interessare all’utente.

È il caso di Netflix, che in base alle serie TV che l’utente ha apprezzato e sulle quali ha speso più tempo ne suggerisce altre piaciute a utenti con caratteristiche simili. 

Sintesi dei risultati di un questionario

Quando gli utenti vengono intervistati, ad esempio per esprimere se apprezzano o meno un prodotto, per noi umani sintetizzare i risultati richiederebbe un lungo processo di analisi e categorizzazione di tutte le risposte, che può invece essere automatizzato con l’IA.

È la maniera con la quale Amazon mostra una sintesi dei commenti degli utenti sui propri prodotti.


Attenzione, però! Perché l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia utile e funzionale è necessario che sia progettata nella maniera corretta. Del resto, quello che vuole l’utente non è “avere l’intelligenza artificiale”, ma piuttosto un’esperienza fluida nell’utilizzo del prodotto. Infatti, se ben integrata l’intelligenza artificiale non è nemmeno visibile all’utente.


Quando non usare l’IA: errori da evitare

Se stai pensando di dare avvio alla tua startup basata sull’IA, evita di commettere alcuni banali errori che potrebbero allontanare i tuoi potenziali utenti. Un utilizzo scorretto dell’IA, infatti, rischia di danneggiare la tua immagine, oltre che il tuo portafoglio.


Parti da una visione chiara del prodotto

Come prima cosa, è necessario capire che l’intelligenza artificiale è un mezzo, non il fine. Non avere una direzione chiara per la propria startup e integrare l’IA come unico scopo, o perché si pensa che questo attragga l’utente, è la ricetta per un completo fallimento.


L’intelligenza artificiale può accelerare processi, ma in primis deve esserci una visione chiara di quali siano i processi presenti nella propria piattaforma. Se la tua idea di startup prevede deduzione umana ripetitiva, allora è probabile che possa trarre un vantaggio dall’introduzione dell’intelligenza artificiale.


Se non sei sicuro che l’IA possa fare al caso tuo, contatta Mabiloft per parlare assieme della tua startup e di come intendi integrare l’intelligenza artificiale nella tua app. Saremo lieti di valutare il tuo caso, senza alcun impegno, attraverso il nostro Sprint Check. (Non sai ancora di cosa si tratta? Scoprilo qui!)


Non pensare di sostituire l’intelligenza umana

Ti è mai capitato di cercare assistenza per un prodotto malfunzionante e trovarti incastrato in un loop di risposte raffazzonate prodotte da un chatbot che avrebbe invece dovuto essere d’aiuto? Se sì, hai scoperto da solo che l’intelligenza artificiale, a volte, ha molto di artificiale e ben poco di intelligente. 


L’intelligenza artificiale è un ottimo alleato che potenzia e amplifica la competenza umana, ma non è in grado di sostituirla. Questo vale in particolare per quegli ambiti dove sono richieste empatia, etica o creatività, in pratica dove è richiesta umanità. 


Purtroppo, ad oggi molte persone utilizzano l’intelligenza artificiale in maniera scorretta, pretendendo per esempio di sostituire uno psicologo in carne ed ossa o chiedendo diagnosi mediche. Sebbene esistano sempre più piattaforme che usano l’intelligenza artificiale per aiutare questi professionisti, ben altra cosa è pensare di togliere di mezzo la figura professionale dedicata.


Ragiona bene sul rapporto costi e benefici

Oggi creare un’app con intelligenza artificiale può rivelarsi molto costoso. I modelli più avanzati di IA (ad esempio, il celeberrimo GPT-5) hanno spesso un costo di utilizzo, e il prezzo può salire velocemente, in particolare quando il bacino di utenza è ampio.


Per questo motivo, se l’IA non è una core feature per la tua startup, devi valutare bene se si tratta di un’integrazione sensata e dettata dal desiderio di fornire dei mezzi utili ai tuoi utenti, oppure se la casistica è quella sopracitata di seguire una tendenza.


Inoltre, se decidi di proseguire con l’intelligenza artificiale, assicurati di rivolgerti a un team esperto e che condivida la tua visione. Solo così potrai assicurarti di costruire un prodotto in cui l’intelligenza artificiale è un valore aggiunto e non un mero dispendio economico.


In conclusione: quando ha senso creare un’app con l’IA

Per le qualità che la caratterizzano, l’intelligenza artificiale è di uso trasversale. Moltissimi prodotti di settori diversi, dalla sanità al fintech, possono seguire questo trend con risultati soddisfacenti, purché rispettino i limiti del mezzo.


Per trarre le somme, i requisiti fondamentali per sviluppare un’app con l’IA sono:

  • Avere un processo di deduzione ripetitivo che possa essere sostituito con l’IA (es. una stima su dati non solo numerici).
  • Avere un team che necessita dell’aiuto dell’intelligenza artificiale, ma che non venga da questa sostituito.
  • Avere il budget e il team digitale giusto con cui sviluppare il prodotto, anche in vista di future manutenzioni e di aggiustamenti sulla base del feedback degli utenti.


Se questo articolo ti ha messo il dubbio che l’intelligenza artificiale possa non essere la strada più adatta per la tua startup, o anche solo se vuoi raccontarci la tua idea e ottenere una validazione per la tua app, noi di Mabiloft abbiamo lanciato lo Sprint Check


Questo servizio gratuito nasce dalla nostra esperienza decennale nello sviluppo di prodotti digitali dal nostro desiderio di aiutare i founder a prendere la giusta direzione in qualsiasi fase dello sviluppo del loro prodotto. Se anche tu vuoi usufruirne, mettiti in contatto con noi.



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